Libri sulla follia le storie più belle della letteratura su pazzia e sogni
La follia è spesso identificata con la malattia mentale ma, in realtà, si tratta di una dimensione più ampia, che comprende ciò che esula dal reale, dal razionale. La stessa cosa che accade anche nella dimensione onirica. Forse è per questo che nella letteratura così tanti autori hanno deciso di far ruotare interi libri attorno alle esperienze di sogno e follia, analizzandole da diverse angolazioni. Se questi argomenti ti affascinano come hanno affascinato artisti e letterati di ogni secolo, in questa pagina puoi trovare tante interessanti proposte di lettura sulle dimensioni del sogno e della pazzia. Scoprile insieme a noi!
Follia di Patrick McGrath
Una grande storia in cui si mescolano amore, morte e perversione.
Patrick McGrath regala ai suoi lettori uno dei libri sulla follia più intricati di sempre, narrandola attraverso l’occhio impenetrabile di uno psichiatra che lavora all’interno di un tetro manicomio vittoriano. Psichiatra che, con sguardo clinico, osserva l’evolversi di una storia d’amore angosciante tra un artista detenuto per uxoricidio e la moglie di un collega. Un amour fou che finisce per diventare un’ossessione tanto da spingere il lettore a chiedersi chi sia il vero folle del racconto: i due innamorati o lo psichiatra stesso?
L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks
Una raccolta di racconti frutto, per la maggior parte, di esperienze realmente vissute dall’autore, che negli Stati Uniti ha avuto un grande riscontro di pubblico.
Oliver Sacks è un neurologo che durante la sua attività lavorativa, ha avuto a che fare con tante persone, di cui ha deciso di narrare le storie appassionanti e, spesso, terribili che altrimenti sarebbero rimaste imprigionate all’interno dei manuali.
Storie come quella de «l’uomo che scambiò sua moglie per un cappello» e «il marinaio perduto». Due persone in apparenza normali: un illustre insegnante di musica e un vigoroso uomo di mare che, in realtà, non erano completi, avevano perso una parte importante di sé.
Doppio sogno di Artur Schnitzler
Un racconto che, al tempo della sua pubblicazione, mise in crisi la fragilità della morale borghese, minacciata dalla potenza dell’eros. E che, ancora oggi, trascina il lettore in una dimensione in cui il reale sconfina nell’onirico e i sogni sono talmente vividi da non distinguersi dalla realtà.
Protagonisti della storia sono il dottor Fridolin e la moglie: dopo che Albertine confessa al marito di aver fatto un sogno erotico su un altro uomo, il dottore decide di vendicarsi dell’infedeltà morale di lei vagando alla disperata, quanto vana, ricerca di un’avventura erotica mentre Albertine soddisfa in sogno quei bisogni che non riesce a soddisfare nel letto coniugale.
Il sosia di Fedor Michajlovic Dostoevskij
All’uscita da una festa in cui è stato nuovamente umiliato, Jakov Petrovič si imbatte in una losca figura che gli ricorda qualcuno. Osservandola attentamente Jakov si rende conto di avere di fronte a sé proprio il suo sosia. Una figura che, da quel momento in poi, entrerà a far parte della sua vita al punto di umiliarlo davanti ai colleghi, metterlo in cattiva luce con la donna amata e rendere la sua vita un vero e proprio inferno. Un racconto, quello di Dostoevskij, in cui la pazzia, uno dei temi cardine che emergono fin dalle prime pagine e che, al termine della storia, diverrà quasi protagonista del racconto.
Il ballo delle pazze di Victoria Mas
Parigi, 1885. L'ospedale della Salpetrière è un manicomio femminile a tutti gli effetti dove le internate non sono più tenute in catene come nel Seicento, ma vengono chiamate "isteriche" e curate con l'ipnosi dall'illustre dottor Charcot. Strettamente sorvegliate, queste donne non hanno contatti con l’esterno e vengono sottoposte a esperimenti azzardati e spesso impietosi. Chi entra qui non ne esce quasi mai: le pazienti sono spesso persone scomode, rifiutate, che vengono rinchiuse qui da famiglie che le trovano troppo ingombranti.
Quando all’ospedale si tiene “il ballo delle pazze”, evento annuale al quale partecipa tutta l’alta società, alcune delle internate, mascherandosi, avranno l’occasione di far cadere le maschere...
Il bazar dei brutti sogni di Stephen King
Ironia. Ferocia. Malinconia. Amore. E, ovviamente, paura. Le storie raccolte ne Il bazar dei brutti sogni - venti più l’inedita, "Il vaso dei biscotti" - toccano tutta la gamma delle emozioni umane: un bambino cattivo che uccide, anziani giudici in grado di prevedere la scomparsa di altre persone, piccoli demoni che si nutrono di dolore. Storie che spingono il lettore a interrogarsi sulla vita dopo la morte e lo aiuta a consolarsi dei piccoli e grandi dolori della vita. Un potere, questo, che hanno solo i sogni. Quelli belli certo ma anche, e soprattutto, quelli brutti.
L’inventore di sogni di Ian McEwan
Fin dalle sue prime pagine, questo libro ci regala il consueto campionario di immagini perturbanti che rappresentano il marchio di fabbrica dell’autore: un bambino che sogna a occhi aperti e immagina di far sparire l'intera famiglia con un'immaginaria Pomata Svanilina; o, ancora, di poter prendere il posto dell’anima felina del gatto di casa, vivendone per qualche giorno la vita in apparenza sonnacchiosa.
Un ritorno alla prima stagione della sua narrativa per McEwan, che aveva abituato i suoi lettori a profondi scandagli nel microcosmo della famiglia, portandolo in quei mondi chiusi e violenti in cui bambini e adolescenti sono ora vittime, ora carnefici.
Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh
New York. Siamo all'alba del nuovo millennio. Una giovane da poco laureata alla Columbia vive, almeno in apparenza, un’esistenza privilegiata. Nonostante possa permettersi un appartamento dell’Upper East Side grazie a un’eredità, sente che alla sua vita manca qualcosa; c'è un vuoto che non è causato né dalla prematura scomparsa dei genitori né dal modo in cui viene trattata dal fidanzato. Afflitta, decide di lasciare il lavoro in una galleria d'arte e si convince che la soluzione per riempire questo vuoto sia dormire per un anno di fila, così da non provare alcun sentimento e forse, riuscire finalmente a guarire.
Sogni di sogni di Antonio Tabucchi
Quale omaggio agli scrittori e artisti del passato che ama può essere più adatto, per un autore, se non dedicare loro un intero libro?
È proprio questo apprezzamento per artisti e letterati quali Dedalo, Ovidio, Apuleio, Cecco Angiolieri, Villon, Rabelais, Caravaggio, Goya, Coleridge, Leopardi, Collodi, Stevenson, Rimbaud, Cechov, Debussy, Toulouse-Lautrec, Pessoa, Majakovskij, Garzia Lorca, Freud che ha spinto Antonio Tabucchi a scrivere un libro che è un azzardo, una supposizione e un'ipotesi allo stesso tempo ma che è anche un fervido omaggio a venti artisti amati da uno scrittore di oggi.
Enrico IV di Luigi Pirandello
Nella sua vita non solo li ha conosciuti, i pazzi, ma ne ha scritto in molte occasioni.
Luigi Pirandello il re delle maschere, ancora una volta ci regala la storia di un grande personaggio che si ritrovato a dover fare i conti con la propria follia. Il dramma racconta la storia di un nobile che, vestendo i panni di Enrico IV, durante una cavalcata in costume cade a terra battendo la testa e, al suo risveglio, crede di essere realmente Enrico IV. I suoi sudditi e servitori decidono di assecondarlo, fino a che il gioco prende il sopravvento tanto da essere prolungato per tutta la vita del nobile.
Don Chisciotte della Mancia Miguel de Cervantes Saavedra
Tra i tanti cavalieri erranti che punteggiano la letteratura di ogni tempo, un posto d’onore lo merita di sicuro Don Chisciotte della Mancia. Il personaggio uscito dalla penna di Miguel de Cervantes che, in sella al suo destriero Ronzinante e accompagnato dal fedele Sancho Panza, si ritrova ad affrontare mirabolanti avventure. Quando se li trova davanti, Don Chisciotte non vede mulini a vento ma grandi condottieri; si azzuffa con dei burattini che importunano una giovane fantoccia di legno, se la prende con i fantasmi del passato che tornano a bussare alla sua porta. C’è chi lo considererà un pazzo e chi è affascinato dalla sua imperturbabile fantasia ma nessuno si annoia leggendo delle sue imprese.
Il sognatore di Laini Taylor
Lazlo Strange ne è sicuro: è il sogno a scegliere il sognatore, non il sognatore a scegliere il sogno. Un altro fatto di cui è assolutamente certo è che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri, il bambino è affascinato dai racconti sulla città perduta di Pianto fatti da un monaco anziano: quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? Ossessionato da questa città e dai suoi segreti, una volta diventato bibliotecario il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca fino a quando un eroe straniero presentatosi alla biblioteca, gli offrirà l'opportunità di vivere un'avventura dalle premesse straordinarie.
Doctor Faustus di Thomas Mann
Thomas Mann rivede la figura del Doctor Faustus e ce ne propone una sua visione fortemente contemporanea, ricca di altre grandi influenze come Nietzsche e Schonberg.
Adrian Leverkuhn è un compositore fuori dagli schemi, che riesce a tramutare sentimenti angoscianti in sublime musiche grazie ad un patto che ha stretto con Satana in persona. Grazie a questo accordo demoniaco Leverkuhn riesce a comporre un brano di musica dodecafonica che travalica i confini delle leggi musicali tradizionali. Ma, quando arriverà a presentarlo ai propri amici, la pazzia prenderà il sopravvento su di lui.
Fuga nelle tenebre di Arthur Schnitzler
Le tenebre sono un ambiente familiare per Schnitzler, autore che ama muoversi nell’oscurità della psiche umana e, nel farlo, sfodera tutte le sue competenze su quel mare profondo che è la dimensione del sogno. Chi ha già letto altre sue imperdibili opere come Doppio Sogno ha potuto verificare questa sua capacità. Anche in Fuga nelle tenebre il lettore si trova di fronte a un protagonista che deve fare i conti con dei dubbi che iniziano a farsi persistenti nella propria mente. Un piccolo sassolino si trasforma presto in un grande macigno e tormenta la psiche del protagonista inducendolo a fuggire da tutto ciò che lo incatena al passato, al ricordo, ai sogni, alle sue più tenebrose ossessioni.
Macbeth di William Shakespeare
I quattrocento anni dalla morte di Shakespeare diventano l'occasione per nuove messe in scena, per racconti e romanzi ispirati alle sue opere (Nesbo e altri), per nuove trasposizioni cinematografiche (proprio Macbeth con Michael Fassbender). E anche per nuove traduzioni. Nel corso degli anni, una continua messe di studi critici e filologici ha via via precisato o anche cambiato radicalmente i significati di molti passaggi delle opere di Shakespeare arrivando, in certi casi, a modificarne il testo. Paolo Bertinetti assomma in sé le caratteristiche del grande esperto di questioni shakespeariane con quelle del traduttore sensibile al linguaggio teatrale restituendo al mondo la traduzione più precisa e aggiornata, ugualmente efficace nella pronuncia, di Macbeth, senza cedere punti sul terreno del fascino letterario di un capolavoro che ha saputo rappresentare in modo così memorabile l'incubo e il buio dell'inconscio.
Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
Ludovico Ariosto è uno degli autori più importanti della letteratura, che con questa opera ci dona uno dei poemi cavallereschi più apprezzati della storia.
Se qualcuno ci chiedesse di descriverci com’è un uomo pazzo d’amore, la nostra mente correrebbe di sicuro alla figura di Orlando. Furioso a causa dell’amore per la bella Angelica, dalla quale non sembra essere ricambiato, lusingata dalle attenzioni di Medoro. Nell’Orlando furioso si rievoca la storia dei paladini di Francia, la sanguinosa lotta tra saraceni e cristiani e la storia genealogico-encomiastica di Ruggiero e Bradamante, divenendo una delle prime intramontabili saghe che verranno riprese anche dai pupi siciliani per essere messe in scena nei loro meravigliosi teatri.
Medea e Fedra di Lucio Anneo Seneca
Medea e Fedra non sono solo le protagoniste delle tragedie da uno dei più grandi autori tragici greci; sono soprattutto due donne, due protagoniste femminili dal grande carattere e dalla grande forza che sono state vinte dalla pazzia e, a causa di essa, hanno visto sconvolta per sempre la loro vita.
Sia Medea che Fedra hanno subito un duro colpo a causa dell’amore: entrambe sedotte e abbandonate, hanno visto la loro anima dilaniarsi a causa di invisibili e indelebili fantasmi che hanno distrutto la loro sanità mentale. Quelle di Medea e Fedra sono non solo storie di follia, ma anche storie di vita di donne, pazze furiose d’amore.
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